Storia del Vitigno
Quanto sia antica la coltivazione di uva Sagrantino a Montefalco, è da sempre materia di dibattito, esistono numerose testimonianze che iniziano con Plinio il Vecchio e la sua “Naturalis Historia”. Plinio scriveva che l’uva Itriola era coltivata nelle aree di Mevania e del Piceno già all’epoca dei Romani, quando Montefalco era parte del Municipio di Bevagna: «Itriola Umbriae Mevanatique et Piceno agro peculiaris est». Alcune fonti ipotizzano che il vitigno Sagrantino sia stato importato dall’Asia Minore dai seguaci di San Francesco di ritorno dai loro viaggi di predicazione intorno al XIV-XV secolo. Altre teorie vedono il Sagrantino come un’uva originaria della Spagna o importata dai Saraceni. Poiché la varietà Sagrantino non mostra alcuna somiglianza con altri vitigni, si può considerare un vitigno di origine locale (Commissione per lo studio ampelografico dei principali vitigni ad uve da vino coltivati in Italia – Mi.p.A.F) dimostrando così la mancanza di qualche sua parentela con un noto vitigno comunemente coltivato nelle zone viticole del Centro Italia, come spesso si è erroneamente pensato (già nel 1596 Andrea Bacci identificava l’antica itriola con la Passerina). Il nome “Sagrantino” sarebbe riconducibile ai Sacramenti (dal latino “Sacer”- Sacro) in quanto l’uva era coltivata dai frati che ne ricavavano un passito destinato ai riti religiosi o ancora perché era il vino che il contadino tirava fuori in occasione delle festività e delle ricorrenze religiose che scandivano la vita del tempo, come la Pasqua o il Natale.
Caratteristiche
Oggi dall’uva Sagrantino si producono grandi vini rossi strutturati, eleganti, complessi, dalla grande personalità e con ottime capacità di invecchiamento. Dal 1992 il Montefalco Sagrantino Secco e Passito è tutelato dal marchio DOCG.
E’ una varietà a maturazione tardiva caratterizzata da un enorme patrimonio polifenolico, ha foglia media, orbicolare, trilobata; il grappolo è medio o piccolo, cilindrico o cilindrico-conico; l’acino è medio, sferoidale, con buccia di colore nero piuttosto spessa e ricoperta da più o meno abbondante pruina. Predilige terreni a medio impasto, siliceo-argillosi; ha una produzione irregolare. Resiste male ai freddi invernali e primaverili.
Grazie alla sua buccia spessa e ricca di tannini – il Sagrantino è fra le uve con il più alto contenuto di polifenoli.