il sagrantino
Pochi vini, in Umbria, riescono a rappresentare il concetto di terroir come il Montefalco Sagrantino; Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) che può essere prodotta esclusivamente nel territorio collinare di Montefalco e in parte nei comuni di Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo.
Sagrantino
Le origine del nome
Il nome ‘Sagrantino’ ha origini antiche e affascinanti, riscoperte solo di recente. Nel 1240, in un castello umbro chiamato Coccorone (letteralmente “cima del colle”), alcuni falchi “sagri” prediletti dall’Imperatore Federico II si ammalarono gravemente.
Non avendo alcuna cura, i falchi sembravano destinati a morire, fino a quando l’Imperatore chiese aiuto al fidato Teodoro di Antiochia. Questi suggerì che solo un infuso di zucchero, alcool e petali di violetta li avrebbe aiutati, ma non c’era tempo per prepararlo.
Alla fine, decise di mettere i petali di violetta nel vino locale, che era particolarmente dolce. L’intervento ebbe successo, e i falchi sagri guarirono. Così, il vino tipico di Montefalco prese il nome di Sagrantino, in onore dei falchi sacri.
In seguito all’evento, anche il nome della città cambiò in Montefalco, cioè “il monte del falco”.
Sagrantino
Il vitigno
l vitigno Sagrantino è una varietà autoctona dell’area ed è radicato nella regione da secoli, tanto che già i primi frati francescani ne praticavano la coltivazione. L’alto livello di tannini e la buccia spessa e ricca di polifenoli sono caratteristiche peculiari della varietà. Ma a rendere il vitigno unico non è solo la sua composizione, ma anche la zona in cui viene coltivato, capace di farlo maturare lentamente e di sopportare condizioni climatiche siccitose.
Dal punto di vista del contenuto di polifenoli, il Sagrantino è ai vertici mondiali per quantità e qualità, avendo una forma tannica di pregio, capace di esprimere tenacia e finezza, struttura e capacità di evolvere positivamente nel tempo.